Nell’isola più orientale delle Cicladi, sferzata dal vento e dal sale, nasce la storia del Domaine de Kalathas. In quest’isola, dove il mito di Dioniso è ben documentato e le vigne strisciano sulle colline granitiche, Jérôme Binda decide di cambiare la sua vita, abbandonare Parigi e diventare un vignaiolo. Nel 2011 si stabilisce con la sua famiglia sull’isola scoprendo il prezioso patrimonio vinicolo della zona, antichi vitigni autoctoni, che insieme alle pratiche agricole policolturali danno vita a un tessuto sociale vivo e coeso.
Passo dopo passo, con l’aiuto di amici e familiari, nasce così il Domaine de Kalathas un’oasi di 10 ettari basata sui fondamenti della permacoltura, dell’agroforestazione e della biodinamica.
Un’azienda policolturale che vanta nei vigneti antiche varietà delle isole cicladi come l’Aspro Potamisi, Mavro Potamisi, Koumariano, Mandilaria, Rozaki, Aïdani che crescono a piede franco nei terreni granitici sabbiosi.
Jérôme, affiancato dal figlio Gabriel, lavora le uve provenienti da piccoli appezzamenti raccolti nel corso degli anni dando vita a vini accumunati da sapidità e solarità dal sorso mediterraneo.
Nel listino delle Triple “A” entrano sei referenze, che faranno da portavoce dei sentori di questa isola mediterranea, con il bianco La Foi, solare e che rivela un’acidità affilata, e i tre macerati 10+12, mediterraneo e di grande sapidità, Sainte-Obéissance, dalla beva compiuta e di grande distensione, e Pappou, ottenuto dalla cofermentazione di due varietà a bacca bianca e una rossa. Chiudono la linea il rosato To Kokkinaki, floreale e delicato, e il rosso To Kokkino, fruttato e sanguigno.