La Ricolla

Italia, Liguria

La Ricolla

Daniele Parma

Daniele Parma è un vignaiolo indipendente che fonda l’Azienda Agricola La Ricolla nel 2004 dopo aver maturato un’esperienza ventennale di vinificazione nell’azienda di famiglia. La volontà di fare vino esclusivamente con le proprie uve coltivate personalmente nel rispetto dei cicli vitali della pianta e dell’ecosistema circostante porta Daniele a un percorso che lo emancipa progressivamente dall’approccio tipico dell’agricoltura e dell’enologia dell’inizio degli anni ’80.

La consapevolezza che le vecchie vigne diano i frutti migliori ed esprimano in modo più autentico il territorio lo spinge innanzitutto a ricercare nel Golfo del Tigullio i vecchi vigneti abbandonati e recuperare le varietà storiche con l’idea di rifare i vini tradizionali che aveva conosciuto da giovane a fianco del papà e dai contadini della zona. L’azienda si dota così di 5 vigneti in 5 comuni diversi, tutti storici del territorio tra cui lo splendido appezzamento di vermentino presso la trecentesca basilica dei Fieschi a Cogorno; la bianchetta genovese di Prioria a Carasco e Verici; il sangiovese e ciliegiolo del vigneto di Tolceto nel comune di Né in Val Graveglia che è il primo vigneto, impervio e difficilmente accessibile, acquistato e lavorato da Daniele

Mosso dalla curiosità e dalla continua ricerca e voglia di confronto, dopo la pessima annata 2010 decide di invertire la rotta in campo agricolo, abbandonando tecniche e metodi convenzionali per un’agricoltura biologica e senza forzature che, restituendo presto risultati qualitativamente migliori, gli consente di non utilizzare prodotti enologici o tecnologie invasive in cantina. Nel 2013 nasce così il vino Berette, il primo bianco tradizionale dell’azienda ottenuto macerando il vermentino in fermentazione e andando in bottiglia, con i tempi corretti, senza filtrazione e con basse dosi di solforosa (inferiore a 50 mg/lt). Ma il vero anno della svolta è il 2017: dal confronto con grandi personalità come Stefano Bellotti e Saverio Petrilli, comincia a muovere i primi passi nel mondo della biodinamica trovando un approccio agricolo di consapevolezza e una rinnovata interazione tra uomo e natura, basata sull’autodifesa e sull’equilibrio, piuttosto che sull’intervento. Per Daniele è la presa di coscienza (e di coraggio) definitiva che un altro vino è possibile! Nascono così gli altri vini della gamma macerati sulle bucce, fermentati in cemento e affinati in anfore di terracotta nei quali non si usano più addittivi enologici né solforosa.

FONDAZIONE: 2004

ETTARI VITATI: 6 ha

VITIGNI COLTIVATI: Bianchetta Genovese, Vermentino, Canaiolo, Granaccia, Sangiovese

BOTTIGLIE PRODOTTE: 33.000

CERTIFICAZIONI: -

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