Non è un piatto dolce. E non è neppure un antipasto o un fine cena. E’ un piatto punto, nè tardo rinascimentale né barocco nè futurista. E’ l’occasione di sentire davvero il sapore di una pasta di grande qualità associata a un cioccolato che, con la sua persistenza ed acidità, equilibra la dolcezza del grano duro. E’ una ricetta a cui sono particolarmente affezionato perché l’ho ideata il giorno in cui ho conosciuto Luca Gargano. Dopo una memorabile degustazione sono andato in cucina e ho improvvisato una pasta che ha aperto la strada a una solida amicizia e alla nascita del progetto Dispensa Triple "A”, per mettere a disposizione di tutti gli appassionati gli ingredienti con cui noi due cuciniamo ogni giorno nelle nostre case.
1. Per quattro persone fate bollire 3 litri d’acqua a mezza salatura, circa 5 grammi di sale per litro, e con un cucchiaio scarso di aceto.
2. Tuffate in pentola 320 g di spaghettoni Giovanni Fabbri portandoli a cottura.
3. Scolateli, aggiungete un mestolo di acqua di cottura e lasciate riposare al caldo un paio di minuti.
4. In un’insalatiera tiepida, dove avrete sminuzzato i filetti di tre acciughe dissalate e lavate nel vino, grattugiate 2 tavolette di cioccolato Corallo 100%, la buccia di mezzo limone, uno spicchio di aglio rosa privato dell’anima e inserite un cucchiaino di burro di montagna.
5. Mantecate con vigore gli spaghettoni nell’insalatiera aggiungendo, se necessario, ancora un po’ d’acqua di cottura. Gli spaghetti di Giovanni Fabbri non si rompono!.
6. A piacere, addizionate con la polpa di un piccolo peperoncino verde privata della pelle e dei semi.
Si tratta di un piatto sorprendente, dove la sapidità spinge lontano da qualsiasi sospetto di dolce. Da mangiare con le mani per avventurarsi in un banchetto degno di un baccanale, da servire in guisa di piccolo assaggio per accompagnare un vino rosso fresco e fragrante, dal basso grado alcolico e con pochi taninni come il Teroldego di Foradori, da gustare a tutto pasto seguito da verdure di stagione passate nel forno per un pomeriggio di chiacchiere di fronte al mare o davanti al camino.
E’ un piatto che spinge i sensi a richiedere vino, parole e amore.
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