La mattina mi sveglio presto sin da quando sono bambina. Anche per questo la mia vita si è ben conciliata con quella di campagna. A seconda della giornata che ho davanti, faccio due tipi di colazione. Se sono di fretta, quando devo imbottigliare per esempio, resto a casa e mangio latte e cereali. Ho una vera e propria passione per il latte freddo e me lo faccio arrivare da un’azienda qua vicino dei monti Iblei. Quando invece ho più tempo, vado a Vittoria alla caffetteria di Francesco, dove scambio due chiacchiere davanti a un cornetto con la crema artigianale e a un caffè. Nell’uno e nell’altro caso, alle sei e mezza, massimo alle sette, sono operativa.
La vita di una vignaiola è concentrata su vigna e vino “h24”. Dopo anni in cui ho lavorato notte e giorno, anche approfittando di questo periodo insolito, ho cominciato a pensare di potermela prendere con più calma e cerco di ritagliarmi almeno un’oretta al giorno da dedicare a me stessa, la mattina presto o il pomeriggio tardi. Faccio una camminata veloce, una corsetta e ho ricominciato a suonare il pianoforte.
Io e i ragazzi abbiamo finito la legatura e stiamo facendo il controllo fitosanitario in campo. Quest’anno abbiamo avuto tanta umidità, per questo “apriamo” la vegetazione facilitando la ventilazione per evitare una pressione troppo forte dell’oidio. Gli ultimi trattamenti sono stati fatti a inizio luglio, quindi per il momento si aspetta la maturazione.
Nel frattempo, stiamo facendo un nuovo impianto, quindi ci dedichiamo agli innesti in campo. Sin dal principio non ho mai piantato barbatelle vivaistiche, sia perché credo nella selezione massale, sia perché i vigneti monoclonali stanno dimostrando di essere sempre meno resistenti, esaurendosi in 15-20 anni.
Dopo aver piantato le barbatelle selvatiche a gennaio, zappettandole tutte intorno in modo che le radici riescano ad andare in profondità evitando problemi di siccità, in questo periodo si opera l’innesto manuale a gemma. Si tratta di una tecnica che qui è praticata da sempre, ma che oggi rischia di andare persa. Girando per i vigneti di piante adulte che stanno invaiando, riusciamo a selezionare gli individui migliori da innestare, dove l’uva è buona e le foglie stanno bene. È un lavoro che si basa sull’osservazione, appartenente a un’agricoltura tradizionale che dovremmo far tornare in auge. Tra gli obiettivi della viticoltura naturale c’è anche quello che le piante riescano a trovare le risorse in sé stesse per difendersi dalle malattie e dalle annate sfortunate. Una vera selezione massale è l’unico modo attraverso il quale questo può accadere.
A pranzo non ho una regola, mi fermo una mezz’ora quando riesco, da mezzogiorno alle due. Per molti anni ho sempre fatto pasti molto fugaci. Ora sto cercando di trovare una regolarità, anche perché ho ricominciato a fare sport, mi sento più in forma e di conseguenza ho anche il desiderio di mangiare meglio. Mi faccio un’insalata dall’orto, una frittata o se è stagione metto a bollire le mie pannocchie. Quando riesco mangio con i ragazzi e allora ci beviamo insieme anche un bicchiere di vino.
Sono ricominciate le visite in cantina, ma ci sono molti meno visitatori del solito, così abbiamo tutti più tempo. In cantina stiamo ancora facendo qualche travaso in vista degli ultimi imbottigliamenti che faremo a fine agosto, così avremo le vasche libere per la vendemmia.
Sono sempre stata molto disciplinata sul lavoro, ma alle 6 o alle 7, quando stacco, cambio mood: datemi un bicchiere di vino e delle olive e sono la persona più felice del mondo. L’aperitivo lo passo sempre in compagnia di amici, dei ragazzi che lavorano di me e cerco anche di stare con chi non fa parte del mondo del vino per cercare qualche stimolo diverso dal solito.
Se sono particolarmente stanca, la sera mi cucino qualcosa a casa e ascolto un po’ di musica. Altrimenti per me la cena è un momento di aggregazione, mi piace andare a mangiare fuori, da amici o invitarli a casa mia. La sera bevo sempre, soprattutto i vini non miei, penso sia un passaggio molto importante nella vita di ogni vignaiolo. Sono convinta di aver fatto tanti passi sui miei vini grazie a quelli degli altri, sia nelle bevute consapevoli e confronti impegnati, quanto durante quelle di pancia e spensierate.
Per anni sono andata a dormire molto presto, ora a costo di dormire un po’ di meno, sto in piedi un po’ di più, soprattutto se vedo qualche amico, ma con la consapevolezza che ho una resistenza limitata. Si possono far le ore piccole per un periodo, ma poi tornerò ad addormentarmi presto.