Dalle sagre di paese a Torano Nuovo alle tavole dei più famosi campioni della NBA, i vini di Emidio Pepe sono universalmente riconosciuti come una delle più grandi eccellenze del panorama vitivinicolo italiano. Dopo più di 50 vendemmie alle spalle, Emidio oggi vede i risultati di anni di battaglia passati a promuovere il montepulciano come grande vitigno per vini da invecchiamento. Con più di 40 annate ancora in cantina, quello della famiglia Pepe è uno dei più importanti archivi storici del mondo del vino. Oggi la famiglia Pepe con le figlie Sofia e Daniela e le nipoti Chiara ed Elisa, forti dell’esperienza trasmessagli da Emidio, continuano il suo instancabile lavoro facendosi portavoce della sua scommessa rivoluzionaria. Una delle storie più affascinanti del vino italiano raccontata attraverso gli scatti di una giornata passata insieme alla famiglia Pepe.
Nonostante porti il nome di Emidio, quella dei Pepe è un'azienda quasi interamente al femminile, a cominciare da mamma Rosa, moglie di Emidio, da sempre in prima linea nella vita aziendale. Seguondo le figlie Daniela, che si occupa dell'amministrazione, e Sofia, che da quando ha diciotto anni si prende cura di comunicare e promuovere i vini dell'azienda seguendo l'insegnamento del padre. Oggi a capo di vigna e cantina, sono coadiuvate dalle nipoti Chiara, che dopo anni passati a curare l'export ha cominciato a seguire le vinificazioni, ed Elisa, che invece si fa carico dell'ospitalità a Casa Pepe e della promozione dei vini.
Intraprendenza, testardaggine e intuito. Questi sono i tre ingredienti che hanno permesso a Emidio di dare vita a vini capaci di vincere il tempo, destinati a riscrivere la storia del vino abruzzese. Se vi capitasse di chiederlo a lui, vi risponderebbe di essere partito proprio con quella idea. A testimoniarla è la sua presenza al Vinitaly, quando tecnici e operatori andavano presentando il Montepulciano d'Abruzzo come "vino da bersi giovane, non adatto all'invecchiamento". Emidio, in tutta risposta, lasciava che fossero i vini a parlare per lui, portando con sé tutte le annate vecchie che aveva cominciato ad accantonare in cantina.
La grande eredità della scommessa di Emidio è l’archivio storico dei Pepe, una grande stanza interrata della cantina dove riposano più di quaranta annate, accatastate orizzontalmente a formare “lunghi corridoi” di bottiglie. Nasce così l’incredibile profondità di millesimi dei Montepulciano e dei Trebbiano d’Abruzzo di Emidio Pepe. Le riserve sono prodotte a partire dai migliori vigneti aziendali, dove convivono le piante più vecchie. Le bottiglie, prima di essere immesse sul mercato, come per anni ha fatto Rosa, sono decantate manualmente una ad una.
Alla conduzione agronomica rispettosa della fertilità e della vitalità dei suoli, portata avanti da Emidio sin dal principio, sono state aggiunte, sotto la spinta di Daniela e Sofia, le pratiche biodinamiche. Il progetto agricolo dei Pepe non si limita ai vigneti, ma comprende anche gli ulivi di varietà Frantoio, Leccino, Tortiglione, Dritta e Pendolino, i ceci Sultano e il grano Senatore Cappelli, poi trasformato in pasta da Giovanni Fabbri. L’approccio agronomico è da sempre rivolto alla promozione della fertilità e vitalità dei suoli, motivo per cui Daniela e Sofia hanno voluto adottare anche le pratiche biodinamiche. Dalle materie prime coltivate in azienda e dagli ingredienti prodotti prende vita il progetto aziendale di ospitalità fatto di cucina, degustazioni e alcune camere.