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Domaine A. & M. Tissot | Déjà vu

Fotografie dalla terra //

Domaine A. & M. Tissot | Déjà vu

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Ricordi "a scatti" di una giornata in compagnia di Stéphane e Bénédicte Tissot.

Jura

Tra tutte le regioni vitivinicole al mondo, lo Jura ne rappresenta al contempo una delle più piccole a livello di estensione (in termini di ettari vitati) e una delle più varie e complesse a livello di terroir. La commistione di questi due aspetti ha presto fatto salire lo Jura agli onori della cronaca, rendendo i vini di questo territorio tra i più ricercati e illustri dell’intero panorama vitivinicolo.

Scopri di più sul territorio dello Jura!

Stéphane

In origine il Domaine Tissot, come vale per tante realtà odierne, era una fattoria policolturale, dove la viticoltura rappresentava solo una delle attività agricole affiancandosi all’allevamento e alla produzione di formaggio. Se Andrè avrà il merito di espandere la superficie vitata della fattoria e di concentrare l'attività sulla produzione di vino, è con l'ingresso di Stéphane in azienda che il Domiane cambia marcia. Conversione biologica, esclusione dei lieviti selezionati, adozione delle pratiche biodinamiche, ingresso nelle Triple "A", riduzione della solforosa fino alla completa eliminazione. L'obiettivo? Saper interpretare e trascrivere nel bicchiere tutta la ricchezza di un territorio tanto affascinante e diversificato.

Leggi la storia di Stéphane Tissot!

Suoli e vitigni dello Jura

La varietà e diversità dei suoli e sottosuoli jurassien hanno portato alla nascita di un vero e proprio mosaico di terroir, la cui espressione è affidata, di volta in volta, a uno dei cinque vitigni principali della regione: chardonnay e savagnin a bacca bianca, e poulsard, trousseau e pinot noir a bacca nera. Se le ultime due varietà prediligono i terreni di formazione più recente, leggeri e sassosi, dove le argille si combinano a strati calcarei, al contrario savagnin e poulsard restituiscono i migliori risultati su terreni più compatti e pesanti, in cui le argille si differenziano in base alla loro età geologica, tra Liàs e Triàs. Ultimo, non certo per importanza, lo chardonnay che al Domaine Tissot, grazie alla sua versalità, diventa la chiave per esplorare in che modo la diversità tra i suoli possa riflettersi nel calice.

Scopri il nostro reportage di una giornata al Domaine Tissot!

Lo chardonnay secondo Stéphane

Lo chardonnay del Domaine Tissot, all’interno del catalogo Triple “A”, si declina in tre diverse versioni a seconda dei diversi suoli di origine. I terreni più calcarei e sassosi di Les Graviers, donano al vino delicatezza, agilità e tratti agrumati. Diversamente, la presenza di fossili di origine marina combinata alle argille del Liàs di En Barberon restituisce chardonnay più esuberanti e concentrati, mentre le argille più antiche del Triàs di Les Bruyères determinano un’espressione più riduttiva in gioventù, dalla quale poi si otterranno le più stupefacenti evoluzioni nel tempo.

Scopri tutti i vini del Domaine A.&M. Tissot!

Il savagnin e il Vin Jaune

All’interno della labirintica cantina del Domaine Tissot, un’intera stanza situata al primo piano è dedicata all’affinamento in botte scolma del savagnin, dove nascono i famosi Vin Jaune, imbottigliati nell’iconica bottiglia clavelin da 62 cl. Uno strato di lieviti forma il velo della flor, un film protettivo che protegge il vino dall’ossidazione, concentrandone profumi, estratto e permettendo un processo ossidativo controllato. Uno stile di vinificazione unico nel suo genere, quint'essenza delle sfaccettature stilistiche e morfologiche che formano carattere e identità dello Jura e dei vignaioli che se ne fanno custodi e interpreti.

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