Quelli della nascita delle Triple “A” sono anni di fermento e di continua ricerca e sperimentazione attorno al mondo di questi “nuovi” vini: dissetanti, conviviali, espressione del savoir faire artigianale, capaci di restaurare l’intimità del legame con il cibo e con la tavola che avevano perso.
E proprio in quel periodo bisogna cercare la prima idea di far tornare a convivere il vino e l’acqua in un’unica bevanda, come del resto aveva già fatto dissetando l’intera area del Mediterraneo sotto il nome di vinello, vinella, acqua fortificata, spritz, piquette, acquerello... a seconda del luogo. Non si trattava nient’altro che di un “secondo vino”, frutto della cultura del reimpiego e del riutilizzo, ottenuto dall’alluvionamento con acqua fresca delle vinacce per ricavarne ed estrarne gli ultimi succhi.
Così nascevano quei vini alimenti che sono stati per millenni alla base della dieta mediterranea, bevande dissetanti e rinvigorenti allo stesso tempo, da consumarsi entro la primavera e di cui si sono nutriti e ancora portano ricordo i nostri nonni e bisnonni.
L’idea di riportare in auge questo liquido, donandogli una nuova veste giovane e dinamica e una stabilità di prodotto, prende veramente forma durante l’incontro tra Luca Gargano e l’enologo e agronomo Stefano Chioccioli, nella cui memoria il vino alimento rimanda ai tempi della mezzadria e del cosiddetto “aquarello”, di cui si nutrivano appunto i lavoratori delle fattorie toscane.
Così nasce l’Aqvarello Triple “A”, ottenuto dall’alluvionamento con acqua delle vinacce di sangiovese e con una piccola aggiunta di mosto per avviare una breve seconda fermentazione svolta in bottiglia a garanzia della stabilità del prodotto. Il risultato è una bevanda fresca e dissetante, dal passaggio in bocca fluido e semplice, naturalmente pétillant e con un grado alcolico di soli 7,5%. Estivo e conviviale, vino da merenda o alternativa alla birra, iconografia della dieta mediterranea e ispirato al liquido alimentare della tradizione contadina.
Tradizionale, naturale, ancestrale: questi sono i tre concetti di cui si fa simbolo l’Aqvarello. Attraverso l’unione tra acqua e vino torna in vita l’alimento del Mediterraneo, il vino quotidiano che per secoli ha sfamato e dissetato generazioni e generazioni di agricoltori. Una bevanda che prende forma dagli “scarti produttivi” del vino, lasciata fermentare naturalmente nella bottiglia e lasciata a contatto con i lieviti.Allo stesso tempo però Aqvarello si rivela un prodotto di grande attualità che unisce alla facilità di beva, genuinità e basso grado alcolico finendo per mettere d’accordo i bevitori della vecchia e della nuova generazione.
Scopri Aqvarello e tingi di rosso il sapore della tua estate!
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