Uno speciale augurio di buon Natale e buon anno dal nostro staff e da tutti gli Agricoltori, Artigiani, Artisti. Noi ci fermiamo per qualche giorno ma vi lasciamo con cinque (più o meno utili) consigli sul servizio del vino durante pranzi e cene coi parenti.
Lo sappiamo, Natale e Santo Stefano che cadono di sabato e domenica sanno tanto di “mai una gioia”. Neanche il tempo di abituarsi all’atmosfera natalizia ed è già ora di tornare al lavoro. Però dato che a disperarsi però si perdono minuti preziosi, non c’è tempo da perdere: armatevi di cavatappi, prendete le chiavi della cantina e fatevi trovare pronti ad aprire le danze. Ma prima cinque consigli utili su come gestire le bottiglie durante il pranzo di Natale.
1) Aprite i vini con largo anticipo
Aprire le bottiglie prima del tempo non è mai un errore, specialmente se si tratta di vini naturali. Abbiate cura di toglierne un mezzo bicchiere in modo che l’ossigeno possa entrare a contatto col vino. Il tempo è un vostro alleato: permetterà al vino di distendersi e di raggiungere la sua forma smagliante. Ad alcuni bastano pochi minuti, ad altri può servire anche un’oretta o addirittura un passaggio in caraffa nel caso siano particolarmente restii ad aprirsi. Va da sé che il mezzo bicchiere che avete tolto (per pura professionalità) è il caso di berselo, almeno avrete di ché ingannare il tempo aspettando gli ospiti.
2) Non finite le bottiglie
Non è necessario aspettare che una bottiglia sia finita per portare la successiva in tavola. Anzi siate scaltri e cercate di proposito di far avanzare un goccio di vino per ogni etichetta. Avete di fronte a voi una lunga serata e il classico pranzo di avanzi di Santo Stefano. Coi fondi di bottiglia non solo ritroverete in tavola gli abbinamenti perfetti, ma spesso assisterete ad evoluzioni inaspettate capaci di regalare grandi emozioni.
3) Le “bombette” dopo i primi
Mai partire col botto. Se nella batteria di vini avete previsto una grande bottiglia a cui tenete particolarmente (in gergo, una bombetta), non portatela subito in tavola. Ad inizio del pasto han tutti la gola secca e il vino finirà in men che non si dica. Vedere lo zio ubriacone calarsi un grande vino come fosse il bianchetto del bar sarà una sofferenza. La tattica è aspettare che chi beve poco abbia già rinunciato e che chi beve tanto abbia il bicchiere pieno.
4) Mai il secco sul dolce. Ma i vini dolci sul salato anche sì
Ve l’avranno detto in tutte le salse: con i dolci il vino si abbina per corrispondenza. Noi amiamo però ribaltare le carte in tavola. I vini dolci regalano grandi emozioni anche sul salato se sapete giocare sulle temperature e sugli abbinamenti. Oltre al grande classico dei passiti sui formaggi, un Moscato d’Asti ghiacciato per aprire le danze all’aperitivo stupirà tutti e andrà giù che è una meraviglia.
5) Bevete per piacere
Almeno a Natale impariamo a restituire al vino il suo vero ruolo: quello di compagno della tavola e di promotore di convivialità. Lasciate da parte schede tecniche, esami olfattivi e ricerche ossessive di sfumature di chissà che note… Il vino è fatto per essere bevuto, non analizzato. Alla salute!
Buon Natale, buon anno e buone feste dalle Triple “A”!