Il vino ha scritto una parte importante della storia d’Europa. Andando alla ricerca delle cantine che affondano le loro radici nella storia del nostro continente e che ancora sono in attività, dovremmo cominciare dalle Valle della Loira, dove i Marchesi Gouilane fondarono il loro Chateau de Gouilaine nell’anno 1000, affiancato sul podio dal monastero benedettino Schloss Johanisberg, fondato nel Reinghau circa un secolo dopo, e dal Barone Ricasoli che fondò la cantina nel 1141 sulle colline in provincia di Siena.
Anche tra i produttori Triple “A” ci sono produttori di tutta Europa che lavorano in cantine che ormai sono dei veri e propri monumenti archeologici, che raccontano prezzi importanti della storia del vino e del nostro continente. Il primato, la cosa non stupirà, è tutto francese. Del resto quando i Beck-Hartweg, oggi alla loro sedicesima generazione, diventarono vigneron in Alsazia e quando la famiglia Amoreau si stabilì a Saint-Cibard, eravamo ancora lontani dall’unità d’Italia. A questi si uniscono altri cugini d’Oltralpe come il Domaine Fouassier che è passato di padre in figlio per dieci generazioni e il Domaine Christian Binner, fondato nel 1770.
A contendersi il primato, questo invece potrà stupire, sono gli sloveni, rispettivamente con la famiglia Vodopivec, i cui antenati fondarono l’azienda agricola Slavcek nel lontano 1749 e i Kristancic che acquistarono Movia a Dovrobo ormai più di trecento anni fa. È il turno poi degli austriaci con Wimmer-Czerny e la loro fattoria nella Valle del Danubio e della famiglia Weninger, che nel 1848 si stabilì ad Hortischon comune del Burgenland che fu annesso all’Austria solo nel 1921.
Tra le cantine più antiche delle Triple “A” però ci ne sono anche due italiane, la leggendaria cantina del Barbacarlo di Lino Maga, che ereditò la cantina di Broni fondata nel 1886, e il Castello di Lispida, che attualmente in mano ad Alessandro Sgaravatti, fu fondato sui resti di un monastero del XII secolo dai Conti Corinaldi nel 1860.
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