I vini più temerari

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I vini più temerari

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Cos’è un vino estremo? Chi definisce il limite tra difetto e caratteristica? Alla scoperta dei vini più coraggiosi e sfrontati delle Triple “A”.

Il mondo del vino naturale è da esplorare per gradi, come tutte le cose del resto. Ogni prima volta nella nostra vita influenza le successive. Per questo l’avvicinamento al mondo del vino naturale a volte richiede qualche step, specialmente per chi per tanti anni ha frequentato i vini convenzionali. Nel caso conosciate qualcuno che sta cominciando questo percorso o che siate voi a farlo, un avvertimento: è un percorso monodirezionale, da cui difficilmente si torna indietro.

Un buon primo percorse prevede che si cominci da vini semplici, precisi, che siano “sommelieristicamente inattaccabili” e alla portata di tutti. In questo modo si potrà più facilmente liberarsi dei preconcetti e pregiudizi nei confronti dei vini naturali che spesso affollano la mente tanto dei neofiti quanto di diversi operatori. Calice dopo calice si scoprirà che il vino naturale non implica solo un diverso metodo produttivo dal punto di vista agricolo e di cantina, ma promuove un cambio di approccio nei confronti del bicchiere, un approccio che non giudica, ma che si mette “in ascolto”, mosso dalla curiosità di scoprire cosa nasce nella relazione tra sé stessi e il vino.

Raggiunto questo, allora si potrà fare un passo avanti nella direzione di quei vini che qualcuno chiama “estremi” per la loro indole imprevedibile, perché estranei a ciò che costituisce la più comune idea di vino, perché difettati secondo gli insegnamenti della degustazione classica. Noi preferiamo chiamarli vini temerari perché non hanno paura di stupire o di lasciare “spiazzato” qualche palato. Sono vini a volte ipermacerati, torbidi, marcati dal lungo contatto con l’ossigeno o con volatili importanti, ma spesso si rivelano tra i più toccanti, quelli che dopo un primo assaggio titubante si fanno bere per la voglia di scoprire cosa li rende così diversi da tutti gli altri. Sono i vini che emozionano e lasciano traccia nella nostra memoria, quelli che rendono l’avvicinamento al vino naturale un processo irreversibile. Ognuno di questi fa parte di questa classifica un motivo diverso, difficilmente trascrivibile, ma che vi sarà comprensibile già dal primo sorso.

Ecco quindi i vini delle Triple “A” cui arrivare per gradi, i vini più temerari, che hanno bisogno di un palato già avvinato al naturale, ma soprattutto di una mente sgombra e di una voglia di avvicinarsi al bicchiere non per giudicarne il contenuto, ma per scoprire cosa nasce dall’affascinante incontro con il liquido.

  1. De Sol a Sol Airén Rancio - Esencia Rural
  2. Hasan Dede - Gelveri Manufactur
  3. Waw Come Prima - Jean Ramon Esconda
  4. Uis Neris - Denis Montanar
  5. Saperavi Grand Cru Akhoebi - Our Wine
  6. D'Ugni Bianco - Feudo D'Ugni
  7. A Demua Novemesi - Cascina degli Ulivi
  8. Sancerre Blanc Skeveldra - Domaine Riffault
  9. Saperavi - Zurab Topuridze
  10. 280 s.l.m. Bianco Frizzante - Costadilà