Sono Luigi Tecce, nel 2003 ho “attaccato” per la prima volta un’etichetta su di una bottiglia, ma il vino, a casa mia si faceva già da secoli. Padre, nonno, bisnonno… avevano scelto prima di me la vigna come loro mestiere. Per apprendere questo lavoro, mi è bastato nascere dove sono nato. La conoscenza della Vigna-Cantina-Vino, appartengono alla mia famiglia da sempre.
Nonostante io abbia “solo 51 anni”, i miei ricordi ed i miei “miti”, appartengono ad un passato quasi remoto, soprattutto grazie alla fortuna di aver vissuto con i nonni molto anziani, classe 1902, persone ricche di un grande bagaglio, fatto di sapere e di racconti.
Il vignaiolo in prima persona, lo faccio dal 21 marzo del ‘97, il giorno dopo che prematuramente è scomparso mio padre, ma da aiutante della famiglia, come si faceva una volta, fin da bambino. Sono entrato per la prima volta in una grande botte per togliere il tartaro, avevo 6 anni, attrezzato con un lume di cera ed un martelletto adatto ad un suo uso specifico... Almeno 45 anni di ricordi, di piccolo aiuto prima e venticinque anni-annate solamente mie, dopo.
In quella che è stata praticamente una vita, è rimasto costante, identico, solo il desiderio di ottenere nella maniera più pura, più pulita, più onesta possibile, un vino che sappia raccontare un vitigno, un luogo ed una tradizione umana lunga e profonda nel tempo. Tutto il resto cambia sempre, in primis il clima, sono le condizioni ambientali, la prima cosa che rende unico un vino, che anche restando sempre lo stesso, ogni anno sa donare sensazioni diverse. Cambiare sempre tutto, per non cambiare nulla.
Il mio vino sono io, che piacciamo oppure no, ci somigliamo molto.
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