Io, mia mamma Marija, mia moglie Vesna, i nostri figli Ela e Lan e la fidanzata di Lan Nina viviamo nel nostro piccolo borgo. Ognuno ha i suoi spazi, ma c’è una grande tavola dove mangiamo tutti insieme con i nostri colleghi di lavoro: Mateja, Hasa, Jelena, Jernej, Rok, Andraz, Tina, Marko, Domen. C’è però anche un’altra parte della nostra famiglia, la Velier, che invece sta a Genova.
Il mio primo ricordo insieme al vino risale al giorno del mio quinto o sesto compleanno. Venne a trovarmi il mio amico Roberto, io imitai mio padre quando accoglieva i visitatori e lo portai a bere in cantina. Ci ritrovò stesi per terra la nonna Giga. Era la persona più severa che io abbia mai conosciuto, ma quella volta la sua preoccupazione era rivolta al fatto che quell’esperienza avrebbe potuto farmi odiare il vino: cosa che non doveva assolutamente succedere!
Io sono nato dieci anni dopo le mie sorelle Silva e Lidija e ho subito capito quanto fosse importante per la mia famiglia che nascesse un maschio che portasse avanti la tradizione di famiglia. Mio padre e mio zio mi hanno cresciuto al loro fianco e piano piano quasi senza accorgermi ho cominciato a parlare di vino anche io. Nessuno mi ha mai chiesto cosa volessi fare, era dato per scontato che facessi il vignaiolo e io ho dovuto accettarlo. Ma si può sempre trovare il lato bello delle cose.
Ho preso veramente in mano l’azienda nel 1986 e alle mie spalle ho qualche vendemmia in meno della mia età, quasi cinquanta. Poi nel 2013 è mancato mio papà e sono diventato Movia Senior. Spero che il mio vino sia buono, che vi piaccia e che non vi ubriachi, ma che vi faccia sentire cosa è in grado da fare.
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