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Vitizionario: il frappato

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Vitizionario: il frappato

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Un tour dei vitigni del mondo raccontato attraverso le testimonianze degli Agricoltori, Artigiani, Artisti. Il frappato secondo Emanuele Mazzoleni dell’ Azienda Agricola Arianna Occhipinti

La storia del frappato viene da molto lontano e come spesso accade per molti vitigni la sua origine è incerta: alcuni danno i natali alla penisola iberica, altri ancora lo vedono come un figlio del sangiovese. A prescindere dal suo passato fumoso, il frappato è un vitigno autoctono siciliano ed è diffuso in tutta l’isola, specialmente nell’areale del ragusano e di Vittoria. A lungo è stata impiegata come uva da taglio, utilizzata per apportare freschezza e note floreali all’austero nero d’Avola, dando vita alla denominazione Cerasuolo di Vittoria. Proprio a Vittoria il destino del frappato è cambiato incontrando una donna che è stata capace di vedere l’essenza di questo vitigno e la sua potenzialità. Erano ormai quasi vent’anni fa e quella donna era Arianna Occhipinti, una stella nascente nel panorama vinicolo italiano.

“Il frappato è un vitigno dalla vigoria media” ci racconta Emanuele Mazzoleni che da anni collabora in azienda, “ha rese costanti ma modeste: dà pochissimi grappoli dalla forma compatta medio-grande e con acini rotondi dalla buccia spessa. Grazie allo spessore delle bucce riusciamo infatti a vinificare piccole percentuali della massa a grappolo intero. I grappoli, alati e piramidali, sono composti da acini di colore blu con abbondante pruina. Nonostante il colore scuro degli acini, tra le qualità intrinseche varietali non c’è la generosità di colore, il vino che ne deriva infatti ha colori più scarichi rispetto al nero d’Avola ed è caratterizzato da agilità, frutta e fiori nel calice.”

In Sicilia ma anche nel Ragusano pochissimi vinificavano il frappato in purezza, le vigne in zona erano storicamente miste con il Nero d’Avola e la produzione è sempre stata dedicata alla DOCG Cerasuolo di Vittoria. Solo con il ritorno di Arianna a Vittoria e con la sua sensibilità si sono colte a pieno le potenzialità del frappato. Un vitigno di incredibile eleganza, capace di restituire vini agili e freschi che incontrano gusti di bevuta più moderni ma sorprendentemente anche vini da invecchiamento.

Avevano bisogno l’uno dell’altra: il frappato aveva bisogno di un produttore che lo valorizzasse e Arianna aveva bisogno di un frappato da valorizzare continua Emanuele “Il frappato si incontra con le mani di Arianna nel 2004 nella contrada Fossa di Lupo, con il suo primo celebre ettaro di terra. Fossa di Lupo è una delle zone più vocate di Vittoria, caratterizzata da sabbie brune con calcare in superficie. In questo processo di valorizzazione del vitigno siciliano è stato fondamentale il lavoro svolto sullo studio dei terreni e sulle contrade della zona. Il frappato qui a Vittoria, e in generale nel sud- est della Sicilia, grazie alla matrice calcarea rimane più snello. In altre zone della Sicilia, dove manca questa componente calcarea il frappato si esprime già diversamente, perde eleganza, diventa più rotondo. La terra a Vittoria è infatti particolare: le sabbie brune si alternano alla pietra calcarea dando vita a diverse interpretazioni dello stesso vitigno. I terreni più sabbiosi danno luogo a vini profumati, meno severi e pronti prima. I suoli calcerei invece regalano frappato dritti, austeri e inizialmente più rigidi ma sempre freschi e agili. Lo studio dei suoli per parcella è ufficialmente iniziato nel 2016, anno di uscita dei primi vini di contrada. Tutto è partito con alcuni assaggi di vasca in cui abbiamo notato le differenze dei vari appezzamenti. Così abbiamo studiato e cercato di andare a fondo nella comprensione dell’espressione del vitigno sui diversi suoli dello stesso areale, scoprendo che sotto le sabbie brune si nascondevano strati di calcare, tufo e gesso. Da qui è emersa la natura sensibile del frappato capace di esprimere le diverse composizione dei suoli dando vita a setosità, frutto e profumo quando incontra la sabbia ed energia e tensione nei terreni maggiormente calcarei.

contrada fossa di lupo


Contrada Bombolieri
è caratterizzata da uno strato di non più di 20 centimetri di sabbia che poggiano su uno zoccolo di rocce, rendendola la contrada con la maggiore presenza calcarea. Qui, in Vigna Strada, il frappato è floreale, schietto e caratterizzato da acidità.

Contrada Fossa di Lupo in cui la vigna che è ad alberello siciliano, tipico sesto d’impianto della zona, poggia su sabbie rosse miste a pietre calcaree. Il frappato che ne deriva mantiene il profumo tipico del frappato con una buona spalla acida e austerità.

Contrada Pettineo è la parcella più sabbiosa tra gli appezzamenti di Arianna: uno strato di 70 cm di soffici sabbie nasconde uno strato di calcare tufaceo e poroso. Ed è proprio grazie al ferro che dona sfumature rosse alla sabbia che il frappato pettineo esprime un lato ematico che si accentua invecchiando, figlio di una vigna antica che dà voce ad un’espressione di frappato dal tannino setoso, profumato e dall’acidità sostenuta.”

Nel listino degli Agricoltori, Artigiani, Artisti tra le varie espressioni di questo vitigno, oltre al Frappato, nella versione più classica che ha reso celebre Arianna, troviamo anche le tre contrade: FL, BB, PT. Tutti questi vini condividono lo stesso processo di vinificazione dando modo di comprendere nel calice le differenze e le variazioni che il frappato può e sa esprimere. Il Frappato, sanguigno, elegante e dalla beva dissetante, tiene testa con orgoglio siculo anche ai tre fratelli di contrada. Ma le uve del frappato si uniscono anche al nero d’Avola, nel tipico assemblaggio della zona che richiama il Cerasuolo di Vittoria, dando vita all’iconico SP68 e al Grotte Alte. Il primo prende il nome dalla famosa “strada del vino” che corre affianco alla vigna, un vino divertente composto da frappato al 70% dove freschezza, frutto e immediatezza sono dati dalla macerazione carbonica a grappolo intero di una parte della massa. Al contrario il Grotte Alte, che gode della denominazione Cerasuolo di Vittoria e contiene frappato per il 30-50 % della massa è un vino mediterraneo che integra i profumi e il frutto del frappato con la struttura, la grande estrazione e la parte erbacea del nero d’Avola. Un vino armonioso che invecchia per quattro anni in botte di rovere dando vita a, come dice Arianna, uno dei suoi vini più ambiziosi.

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