Vient ‘e Terra: da I Cacciagalli tira aria di rifermentazione

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Vient ‘e Terra: da I Cacciagalli tira aria di rifermentazione

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Mario Basco e Diana Iannacone dopo anni di studio e ricerca lanciano Vient ‘e Terra, un piedirosso con le bolle, il primo rifermentato de I Cacciagalli.

Le bolle van di moda e quindi oggi tutti si improvvisano a far rifermentati- potrebbe pensare qualcuno. Vero, ma non in tutti i casi. La differenza sta principalmente nella modalità di approccio di chi sceglie di percorrere la via della rifermentazione. C’è chi lo fa inseguendo solo le richieste del mercato e chi invece ci arriva dopo anni di ricerca e sperimentazione. Non a caso non mi stupisco quando Mario Basco al telefono mi confessa che già da quattro anni gli ronzava in testa l’idea di fare un rifermentato. “È da tempo che mi confronto con amici e colleghi che da anni producono bollicine. Qui nell’Alto Casertano, sia la falanghina che il piedirosso si prestano alla rifermentazione, sia perché sono uve dotate di grande acidità, sia per la loro peculiarità aromatica di profumi molto fini e delicati.”

Così nasce il Vient ‘e Terra, il primo rifermentato di casa I Cacciagalli, un piedirosso in purezza da pressatura diretta, da cui nasce un rosato frizzante che coniuga alla perfezione i due capisaldi della piacevolezza delle bolle: bevibilità e complessità. “Nel naturale le strade sono due: il metodo ancestrale o l’aggiunta di mosto congelato. La nostra idea era che avvicinandosi per la prima volta a questo mondo dovessimo partire da un vino base che avesse già una sua completezza ed espressività. Il piedirosso è stato quindi vinificato in anfora e lasciato in affinamento sulle fecce fini per oltre 8 mesi, il vino in questo modo ha anche affrontato un’importante micro ossigenazione, cominciando il suo percorso evolutivo. Quando ho aggiunto a maggio il mosto e l’ho messo in bottiglia, quasi mi dispiaceva di perdere il vino base.”

Così grazie alle caratteristiche del piedirosso e a una base di partenza di grande spessore, il risultato della seconda fermentazione è una bollicina di buona pressione e grande freschezza che gioca su acidità, struttura e personalità. “Questa doppia veste è il punto di forza del Vient ‘e Terra: è un vino di carattere e corpo con una facilità di beva disarmante: una volta aperta la bottiglia è impossibile che duri più di una ventina di minuti. E lo dico perché l’ho sperimentato personalmente.” Prima di salutarlo, Mario mi svela il prossimo passo “visto che il risultato ha soddisfatto le aspettative, proveremo anche con la falanghina, così dopo il Vient ‘e Terra nascerà il Vient ‘e Mare!”