Qualche anno fa, tra una passione sempre crescente per i bianchi e il desiderio di fare un bianco che potesse maggiormente raccontare il calcare dei Monti Iblei, ho iniziato a cercare un luogo dove piantare una nuova vigna. Nel 2016 dopo alcune perlustrazioni, ho trovato Santa Margherita, una contrada di cui mi sono innamorata, ai piedi di Chiaramonte Gulfi, borgo storico dei Monti Iblei.
La vigna, a 490 m slm, circondata da un'antica pineta, querce e alberi d’ulivo secolari, è divisa in 4 parcelle su marne calcareo-sabbiose di colore biancastro, alternate a sabbie e calcareniti bianco-giallastre. Sono sedimenti di ambiente marino riferibili al Pleistocene inferiore.
Le parcelle Costa sud e Costa Nord, allevate ad alberello, hanno suoli ricchi di gesso e fossili e cedono salinità e complessità. Le parcelle Terrazza e Trefile, allevate ad alberello su spalliera hanno suoli ricchi di ciottoli calcarei e cedono polpa e acidità.
E l’uva? Il grillo. Vitigno a bacca bianca di grande personalità, molto diffuso in Sicilia Occidentale e già da parecchi decenni anche in Sicilia Orientale con il nome storico di Riddu. Si presume sia un incrocio tra zibibbo e catarratto. Possiede buona intensità aromatica, da cui emergono le note tipiche di agrumi accompagnate da quelle vegetali speziate e di fiori bianchi. Ha un buon equilibrio tra la sensazione alcolica e quella acida e risulta particolarmente sapido.
In questo caso vorrei che il vitigno fosse considerato un tramite, uno strumento a disposizione del terroir e non il fine.
Il vino, dopo una breve macerazione di 48 ore, ha fermentato spontaneamente in cemento e botti ovali di rovere austriaco, dove poi ha affinato per 12 mesi. Dopo un paio di anni di sperimentazione quest’anno siamo finalmente pronti, così nascono le prime 8.436 bottiglie (tutte confezionate in cassa di legno) del bianco SM, il mio nuovo vino di contrada!
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