Paspartù: la chiave del gusto della Valpolicella

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Paspartù: la chiave del gusto della Valpolicella

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Maddalena Pasqua di Bisceglie, vignaiola di Musella, si unisce al Club del Litro con un rosso quotidiano che parla in veneto.

“Da tempo mi ronzava in testa l’idea di dare vita a un rosso più popolare, un vino che fosse da merenda, da grigliata e da osteriaci racconta Maddalena quando ci dice di averci inviato i campioni della nuova etichetta di Musella. Pochi giorni dopo, aprendo il cartone appena arrivato in sede, di nuove etichette ne troviamo tre. “Non sapevo decidermi, abbiamo provato vari colori e mi piacevano tutti e tre, ma il vino è sempre lo stesso”. È andato più o meno così il nostro primo incontro con il Paspartù, in veste viola, blu e arancione e in formato litro.

C’è da dire che la Valpolicella non è il primo territorio a cui viene da pensare se si vuole un rosso in piena estate. È proprio questa la cosa che più ci ha impressionato quando abbiamo assaggiato il Paspartù: il vino nel bicchiere da un lato mantiene la purezza identitaria della terra di provenienza, dall’altro rivela la sua propensione a farsi rosso estivo, da bere fresco e in tutte le occasioni. “Se la voglia di fare un vino così c’era già da un po’ di tempo” continua Maddalena “l’occasione giusta mi si è presentata quando mi sono ritrovata a gestire un ettaro di merlot, che nonostante in Veneto ormai sia coltivato quasi ovunque, non è proprio la mia acqua. Il merlot, ho pensato, avrebbe avuto la capacità di ammorbidire e arrotondare il lato più spigoloso della corvina da piante giovani, che non ha la profondità sufficiente per andare a far parte di un Valpolicella o di un Amarone”. Così è nato il Paspartù, il rosso quotidiano di Musella, che a beva e scorrevolezza, riesce a unire carattere e identità: un vino da tutti i giorni che parla in veneto.

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