Indovina chi: i bevitori del vino naturale

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Indovina chi: i bevitori del vino naturale

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Dimmi chi sei e ti dirò cosa bere: ad ognuno il suo, cinque identikit dei bevitori di vino naturale e le bottiglie da fargli trovare sotto l’albero.

“Dimmi cosa magni e ti dirò chi sei” diceva Jean Anthelme Brillat Savarin, noi invece, visto che ci siamo abituati, andiamo controcorrente e la pensiamo al contrario. Guardandoci attorno alle fiere e nei naturalwinebar, ma soprattutto guardandoci allo specchio abbiamo individuato i cinque profilo tipo del bevitore di vino naturale. Trova l’identikit del tuo compagno di bevute e regalagli la bottiglia perfetta. 

Il wine nerd 

Definirlo appassionato è a dir poco riduttivo. Il Wine Nerd conosce etichette, denominazioni d’origine, geologia dei suoli, andamento delle annate come le sue tasche e i produttori li chiama per nome. La sua sete di vino è secondo solo alla sete di conoscenza.
Cosa beve?

Un jurassien a Canelli: Bianchdusèt di Bera
Il nonno dell'aglianico: Chiotico Krasero di Ariousios
Preciso come un orologio svizzero: Valais Dole di Domaine de Beudon

Il bevitore vecchia scuola 

Cresciuto a pane e corsi di sommelièrie, nonostante ormai accetti di buon grado bollicine col fondo e vini non filtrati, il Bevitore vecchia scuola conserva un’impostazione classica. Il suo campo di battaglia nel mondo naturale è quello dei produttori storici, dei grandi territori, delle vecchie annate.

Il fuori dal coro: Trentennale del Paradiso di Manfredi
Tutta la grandeur francese: Viré-Clessé Quintaine di Domaine Guillemot
L’ineguagliabile: Montebuono di Lino Maga

Il wine dummy 

Grande entusiasmo e voglia si sperimentare fanno del wine dummy uno dei migliori compagni di bevuta. Anche se quella del wine dummy è una fase obbligata nel percorso di tutti i bevitori, diventa la più rimpianta per la mancanza di pregiudizi. Il più delle volte di “dummy” non ha proprio niente, ma viene definito tale da quelli che invece sentono di aver qualcosa da dimostrare. Non si è ancora capito cosa e soprattutto a chi.

All’origine del naturale: Cuvée du Chat di Domaine Lapierre
La trendsetter: SP 68 rosso di Arianna Occhipinti
Il Jolly: Paspartù di La Musella

Il wine explorer 

Vero e proprio giramondo del vino, viaggia sempre calice alla mano in cerca di luoghi inesplorati e territori da scoprire. Ad affascinarlo è tutto ciò che non rientra nella norma: dalle anfore alle viti maritate, dai vigneti secolari a piede franco al recupero dei vecchi palmenti. Il wine explorer è quello che, quando gli parlate di un vignaiolo scoperto di recente, è già stato tre volte a trovarlo.

Il sangiovese dell’Appenino: Morana del Pratello
Sulle sponde del Mar Nero: Chkhaveri Rosé di Zurab Topuridze
Oltreoceano: Pisador di La Mision

Il bevitore pop 

Il cavatappi più facile della scena: il bevitore pop è il cool kid del vino naturale. Niente paura divolatili fuori dai ranghi, sfumature ossidative importanti e macerazioni estreme, ma un’avversione senza precedenti ai vini che fanno legno. Lo troverete in ogni fiera con il suo classico dress code: senza solfiti aggiunti.

L’imprevisto: U Guaio - Le Mat du Raisin di Cascina degli Ulivi
Il capitano della squadra giovanile dei sovversivi: Forks and Knifes White di Milan Nestarec
L’irriverente: Llopetera di Joan Ramon Escoda

Gli amici dell’una dell’altra categoria ce li abbiamo tutti quanti. E se non ce l’avete, ve l’avranno già detto, siete voi il massimo esponente di quel tipo di bevitore nella vostra compagnia. Scherzi a parte, ognuno ha la sua storia e generalizzare porta quasi sempre fuori strada. Eppure un po’ nerd, un po’ dummy, un po’ explorer, un po’ vecchia scuola e un po’ pop alla fine lo siamo tutti quanti. Dipende dai momenti, dal posto, dalle bottiglie e da chi scegliamo per condividerle.

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