Heydi Bonanini si dimostra come sempre un vulcano di idee in costante evoluzione e lancia la prima bollicina di casa Possa: un Cinque Terre rifermentato con metodo ancestrale.
“È da un po’ di anni che mi ronzava in testa l’idea di fare un vino frizzante, ma la mia conoscenza in materia era pari a zero” ci confida Heydi al telefono. Anni di ricerca, nei quali continua a confrontarsi con amici produttori di tutta Italia mettendo a confronto metodi e tecniche di produzione. “Ho pensato che il metodo ancestrale fosse il modo migliore per rimanere aderente all’idea del naturale. Poi quando ho preso il nuovo vigneto a Monterosso, non ho saputo resistere”. Così Heydi, rinuncia a una vasca da 10 ettolitri potenzialmente destinata a diventare Cinque Terre e dà il via alla sua prima esperienza di rifermentazione.
“Il terreno di Monterosso, rispetto a quello di Riomaggiore, restituisce vini più fini, meno aggressivi, quindi non ho dovuto anticipare la vendemmia, anche perché l’albarola è ricca di acidità. Da un lato nel bicchiere ritrovo le caratteristiche del Cinque Terre, dall’altro tira fuori tratti di limone e gelsomino che gli danno una freschezza inaspettata”. Heydi, si capisce anche solo dalla voce è fiero del suo primo esperimento “Vediamo come reagisce il mercato, io mi sono divertito e sono pronto a rifarlo. E ho in serbo anche 300 bottiglie di una versione in rosa”. “E il nome?” gli chiedo. “Beh, volevo dedicare un vino a mio figlio, e siccome gli dico sempre che lui è il principe di Possa, la scelta è finita su Principe Jacopo. Anche se ora si è autopromosso e va in giro a dire che è diventato re!”