Il marmo rosso di Verona, la Musella e una sinergia tra artigianato locale e viticoltura

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Il marmo rosso di Verona, la Musella e una sinergia tra artigianato locale e viticoltura

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La prima e unica Garganega che affina all’interno di sfere di Pietra Rosa di Lessinia, Maddalena Pasqua di Bisceglie dell’azienda Musella ci racconta questo progetto di artigianalità e territorialità locale.

Poco distante da Verona, nella cantina di Musella, la garganega affina e riposa in contenitori quantomeno peculiari. L’idea nasce da una brillante intuizione di Maddalena Pasqua, la vignaiola e custode di questi luoghi, e dal desiderio di permettere alle uve del vitigno di distendersi in un contenitore che accolga e non restringa le potenzialità di un vino vivo e sempre in continuo movimento.

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“Il tutto è iniziato una sera” racconta Maddalena “non riuscivo a dormire e pensavo alla potenza dei luoghi e del terreno in cui abbiamo la fortuna di stare. Qui la terra è molto antica: ha origine eocenica, cioè di quarantacinque milioni di anni fa. Era lo scheletro del mare, il fondale, per questo ricco di fossili e conchiglie marine. Un terreno calcareo su cui è scivolato sopra una lingua di argilla rossa, che sono i cinquanta centimetri più superficiali su cui le giovani vigne si aggrappano con le loro radici. Questa particolare composizione geologica è quella che caratterizza i miei vigneti e anche i Monti Lessini, e dà vita alla Pietra Rosa della Lessinia.”

Ed infatti è proprio la Pietra Rosa della Lessinia, chiamata anche marmo rosso di Verona, il materiale che avvolge e protegge la garganega nella cantina di Maddalena. La particolare composizione di questo minerale infatti riprende la composizione dei suoli delle vigne, calcarei ed argillosi, permettendo al vino di tornare a casa. Maddalena infatti, grazie all’aiuto di un professore dell’accademia, maestro di scalpello, ha creato delle sfere, dalla capacità di 800 litri, che accolgono il vino. Ma non è l’unica produttrice convinta dell’influenza dei luoghi di origine sui vini, come ci aveva raccontato Marc del Domaine Augustin quando siamo andati a trovarlo e ci ha mostrato il suo progetto di geomaturazione. Se Marc Augustin ha deciso di far maturare le sue bottiglie in cantine sotterranea scavate sotto il vigneto d’origine, Maddalena permette al suo vino di affinare letteralmente “abbracciato” dalla terra da cui proviene.

“Qui a Musella è caccia all’armonia con il territorio e con l’ambiente” continua Maddalena, “le sfere di marmo permettono infatti un movimento armonico al vino, se vogliamo possiamo anche definirla una vera e propria danza circolare. Questo movimento elicoidale del vino è frutto di una reazione fisica dovuta alla differenza di temperatura. Avviene anche all’interno dei contenitori in cemento, ma la particolarità della sfera di marmo è che scaturisce da tre diverse temperature all’interno, che tengono il vino in costante movimento. All’interno della nostra cantina solitamente siamo intorno ai diciassette gradi, questa temperatura anche salendo di mezzo grado influisce in maniera diversa all’interno della sfera. Le due estremità, infatti, dove il volume è minore, hanno temperature diverse rispetto alla “pancia” della sfera, e due temperature diverse anche tra di loro. Queste discrepanze di temperature portano il vino a muoversi, per uniformare il calore, dando luogo ad un dolce moto perpetuo, una vera e propria corrente naturale!”

Questo moto perpetuo ha un grandissimo vantaggio: il vino si pulisce e si purifica depositando sul fondo della sfera i vari residui. La garganega di Maddalena Pasqua, di rimando ringrazia ammorbidendosi e distendendosi. “Volevamo riportare la garganega a casa, in acciaio stava stretta, lo detestava. Chi mai vorrebbe vivere in una casa di acciaio? Un contenitore freddo, che a pelle ti irrigidisce, una casa che segue l’andamento della temperatura e non offre riparo. In questo modo, secondo noi, esaltiamo e permettiamo al vino di tirare fuori il gusto della sua terra di origine. Il marmo rosso di Verona infatti favorisce l’eleganza e permette alla garganega di esprimere la sua forza senza costrizioni, abbraccia i cambiamenti intrinsechi del vino e ne esalta la vivacità, senza aggiungere ingredienti. Infatti essendo un materiale neutro non rilascia sentori.”

E così le sfere di Pietra Rosa di Lessinia diventano un progetto di collaborazione tra artigiani, quelli del vino e quelli della pietra, che insieme danno vita a scrigni in cui custodire il vino e riallacciare la separazione tra l’uva e la vigna.

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