Quando l’estate sta volgendo al termine, il rientro dalle vacanze è stato precedente alle aspettative e la routine torna a bussare alla porta di casa, bisogna rimettere a posto i costumi estivi e cercare di arginare la malinconia post vacanza. Cibo e vino da sempre curano l’anima, per cui uscite a fare un giro al mercato locale e fate incetta di quei prodotti stagionali che a breve spariranno dai banchi. Apparecchiate tavola, invitate amici e famiglia e godete insieme di questi ultimi giorni d’estate.
Abbiamo scelto quattro verdure che per noi sono simbolo dell’estate. Ci permettiamo di darvi qualche consiglio su come trattarli in cucina, come al solito accompagnati dai vini dei nostri “Agricoltori Artigiani Artisti”. Il nostro rituale per salutare la bella stagione e arrivare carichi all’autunno.
Il pomodoro è l’ortaggio principe della stagione, si colora e matura sotto il sole scottante estivo regalando quella combinazione di dolcezza e un pizzico di acidità. Se avete la fortuna di avere un orto, saprete meglio di noi che sono da mangiare raccogliendoli dalla pianta come fossero ciliegie. L’equazione è semplice: due tra i denti e uno nel cestino, fino a raccogliere tutti quelli maturi. Se invece abitate in città, andate alla ricerca del mercato contadino più vicino a casa vostra. Comprare i pomodori di un agricoltore locale vi garantirà un ventaglio di sapori che faranno sfigurare gli insipidi pomodori del supermercato. Portati a casa, avete solo l’imbarazzo della scelta su come usarli.
Nella nostra testa pomodori significano sugo. Se avete la fortuna di incappare nei pomodorini gialli del Piennolo, preparatevi un piatto di paccheri con un sugo fresco e una grattata di pecorino. Abbinate la pasta ad una bottiglia di Cremant d’Alsace di Domaine Christian Binner, la dolcezza del pomodorino si sposerà alla perfezione con la mineralità del vino, fresco e croccante.
Se vi sentite coraggiosi e accendere il forno non vi spaventa, potete cimentarvi con una teglia di pomodori casalino ripieni di riso, il profumo di basilico che si sprigiona dalla teglia ancora tiepida, raccoglierà intorno al tavolo tutti i commensali, stappate una bottiglia di Sette Nani di Tenuta Fornace ad accompagnare con semplicità e freschezza.
Quando invece volete prepararvi una coccola, pomodorini San Marzano confit sott’olio, da aprire quando il cielo si fa plumbeo in abbinamento ad un calice di Lambrusco Maestro di Podere Magia, un rifermentato rosso frizzante fresco, agile e di buon frutto che va a braccetto con una bruschetta con due cucchiaiate oleose di pomodorini caramellati.
Tonde, oblunghe, viola, bianche e striate. Gustosissime e adatte a mille piatti. Tenetevi liberi una domenica, recuperate una o due melanzane tonde, invitate qualcuno che si abbandonerà alla pennichella pomeridiana con voi. Preparate una fragrante parmigiana di melanzana e aprite una bottiglia di Rosato Buondonno, profumi e finezza uniti al lato più selvatico del sangiovese. Un’altra variante di questo piatto estivo campione di leggerezza, è la pasta alla Norma. Se vi sentite creativi osate con una melanzana varietà striata, per portare un po' di colore. Struttura del piatto e vino vanno di pari passo, abbinatelo con una bottiglia di Rosato di Primitivo dell’Archetipo, freschezza e corpo per un vino tutto frutto.
Se volete proprio stare leggeri preparatevi un Babaganoush con una melanzana lunga, lasciatevi ispirare da questa ricetta medio orientale e dirigetevi verso questo viaggio mistico, alla ricerca di gusti e spezie esotiche. Invitate qualche amico, seduti intorno al tavolo aprite una bottiglia di Assyrtiko di Ariousios, sale, macerazione e ossidazione per questo bianco fenomenale. Intingendo il pane nella salsa, godetevi questo ultimo viaggio della stagione.
Piatto unico, contorno, antipasto, non importa come le presentiate, sicuramente finiranno in un battibaleno. Da provare in padella con feta e menta, abbinate al Mnimi di Valdisole, un bianco macerato dalla vena ossidativa e leggermente aromatico, per regalare una combinazione unica. In alternativa le tonde ripiene al forno, con un mix di macinato e provola affumicata, in combinazione di un ancestrale a bassa pressione, croccate e con una vena divertente come il Ronco Rosa di Bera. Da proporre per un aperitivo informale con gli amici, in cui si chiacchiera in piedi, mentre con una mano si tiene il calice e con l’altra si spiluccano le zucchine. Le dita delle mani unte dall’olio saranno indice di gradimento.
Per un piatto più formale, preparate un risotto con i fiori con formaggio caprino. Invitate la vostra dolce metà e stappate una bottiglia di Rossetto Bianco, la sapidità del vino pulirà piacevolmente la bocca e i sentori aromatici della malvasia regaleranno ancora più profumi al piatto. Chi ha detto che regalare fiori è demodé?
Se non avete la fortuna di vivere sulla riviera ligure e potete approfittare solo qualche settimana all’anno della bellezza selvaggia delle spiagge di pietra e degli scogli, portate con voi un souvenir della regione più imbronciata d’Italia.
Preparatevi un buon piatto di trofie al pesto, con patate novelle e fagiolini. Se non l’avete mai provata, attenzione: da dipendenza! Il piatto è di una semplicità disarmante, a parte due consigli non ci sentiamo di aggiungere nulla. Il primo è apritevi una bottiglia di U Giancu di Possa, freschezza e ottima beva per calarvi nello spirito ligure ed entrare nel mondo del produttore simbolo della viticoltura eroica ligure. Il secondo è il pesto portatelo dalla Liguria o fatelo a mano, quelli del supermercato sono il motivo per cui noi liguri siamo così scontrosi.
Piatto Jolly ligure, se avete ancora la possibilità di andare al mare preparatevi con i fagiolini un polpettone alla genovese. Caldo è buonissimo, ma se lo portate in spiaggia come snack freddo, abbinato con una bottiglia di rosato, è delizioso. Un aperitivo seduti sugli scogli, mentre si sorseggia un calice di Rozsa Petsovits, tripudio di piccoli frutti, spezie e fiori, e si guarda i sole tuffarsi nel mare.
Prepariamoci a salutare i colori accesi dell’estate e osserviamo la natura virare verso i colori della terra dell’autunno, una nuova stagione di vellutate e caldarroste sta facendo capolino. Arrivederci pomodori, bentornate zucche!
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