Anche ai più integerrimi può succedere, la settimana è lunga e il tempo da dedicare alla cucina alcune volte scarseggia. Altre volte subentra la consapevolezza che certi piatti non saremo mai in grado di riprodurli senza snaturarli, aggiungiamo la comodità di mangiare adagiati tra i cuscini di un divano ed è presto fatta, le dita stanno già componendo il numero dei nostri ristoranti del cuore.
Abbiamo fatto una selezione di vini in abbinamento alle vostre cene pigre ma sempre gastronomiche, perché se si decide di stare a casa a coccolarsi un calice di vino sul tavolo non può mancare.
Cucina indiana
La cucina indiana è un regno dominato dalle spezie, un susseguirsi di curcuma, cumino, coriandolo, peperoncino, cannella, aglio, zafferano, chiodi di garofano, cannella, cardamomo e noce moscata. Un uragano di profumi e sensazioni che scaldano il cuore e, tradizionalmente, ogni famiglia ha la sua particolare combinazione di spezie che sono usate per insaporire i piatti e per le loro funzioni curative.
Quando si sceglie la cucina indiana, ancora prima di capire cosa vogliamo mangiare, si sta già ordinando una porzione di samosa. Questo piacevole rituale di apertura delle danze non può non essere accompagnato da un calice di Kin(g) Tanino Fu**ing White Wine di La Ricolla, la piacevole salinità del vino giocherà alla perfezione con la frittura del piatto. Da qui si apre un mondo di possibilità ma vi proponiamo qualche piatto che non delude mai come il pollo tandori e il biryani, l’ultimo ha diverse varianti di carne ma se trovate il montone non perdetevelo. Il primo piatto grazie alla marinatura del pollo con succo di limone e yogurt starà alla perfezione con il Monico di Frus, un bianco otiginale e grintoso, il secondo invece grazie al mix di riso, spezie e al gusto particolare della carne incontrerà un alleato nella Macchiona di La Stoppa, un blend di Barbera e Croatina con una trama tannica elegante e vellutata che sa sedurre.
Cucina Cinese
La cucina tradizionale cinese è comfort food per eccellenza, i piatti sono molti e vari ma ecco alcuni grandi classici che non mancano mai nell’ordine dell’asporto, gli involtini primavera ripieni di cavolo e carote, i jiaozi di carne di maiale o verdure piastrati su un lato e i bao zi, nuvole di pane lievitate che contengono al loro interno stracotti di carne tenerissima. Gli involtini cinesi troveranno con un calice di Ze Bulle Chenin di Beret & Compagnie, un alleato rispettoso che non sovrasterà il gusto delicato delle verdure ma lo esalterà grazie alla sua anima fresca e croccante. I jaozi o i bao zi invece verranno esaltati da un Côtes de Provence Les Mûres di Chateau de Roquefort, un rosso succoso che saprà accompagnare la sapidità della carne grazie ad un tannino rustico ma integrato. Se siete fan dell’anatra laccata alla pechinese, piatto un tempo riservato solo all’imperatore e alla famiglia reale, accompagnatela con una Ribolla White Label di Movia, la macerazione di due settimane regalerà il connubio perfetto con la pelle glassata.
I ravioli cinesi sono come la pasta fresca in Italia, ogni regione ha la sua variante e ogni famiglia chiude la pasta in maniera diversa, se però vi capita l’occasione di trovarli non perdetevi gli Xiao Long Bao. Simili ai Khinkali georgiani, sono ravioli ripieni di carne e brodo. Da mangiare bevendo prima il brodo, seguito da un sorso di Chardaki di Iago Chinuri e infine il raviolo. Continuate fino a sazietà, il brodo di carne e questo bianco macerato georgiano vi rimetteranno in pace con il mondo.
Cucina Libanese
Tutte le cucine sono contaminazione di culture che si muovono, incapaci di seguire i confini tracciati dall’uomo e aperte volenti o nolenti a migrazioni e invasioni. La cucina Libanese non è da meno, le contaminazioni esterne si sono felicemente sposate con la cucina tradizionale creando piatti appaganti.
Prova di questa contaminazione culinaria sono le Warak Arish, chiamate in Grecia Dolmades e in Turchia Dolme. Letteralmente Warak Arish significa “foglie di vite” e infatti sono involtini di foglie di vite ripieni di riso e manzo o riso e verdure nella versione vegana. Abbinateli con un Forks and Knikes Rosé di Nestarec, che grazie alla facilità di beva e all'estrema versatilità del vino non sovrasteranno la delicatezza della vite.
Se volete variare un po' dal classico hummus provate un Babaganoush di melanzane accompagnato da un pane arabo tipo pita e un calice di Assyrtiko di Ariosius, per giocare con l’affumicatura della melanzana e la salinità del vino, che ripulirà piacevolmente la bocca grazie alla sua freschezza.
Altro piatto che scalda sempre il cuore sono le Kibbeh, polpettine di carne di agnello e bulgur cotte al forno o fritte. Il mix di spezie si accompagna perfettamente con il Passpartù di Musella, un rosso succoso e morbido che ci regalerà una serata indimenticabile.
Cucina Vietnamita
La cucina vietnamita piace per la sua freschezza, l’utilizzo di erbe aromatiche e verdure in grado di saziare e non appesantire, ma essendo molto variegata ha al suo interno anche piatti ricchi e gustosi. Piatto conosciutissimo, nonché piatto nazionale, il Pho è una zuppa che sa il fatto suo. Noodles di riso che galleggiano voluttuosamente in un brodo di carne, solitamente di manzo. Il tutto accompagnato da foglie di menta, lime e germogli di soia, che rinfrescheranno la bocca. Secondo noi il modo migliore per gustarlo è con un calice di Pampaneo Natural Airén di Esencia Rural, un bianco macerato di personalità caratterizzato da tratti idrocarburici e ossidativi.
Un altro piatto che saprà come incantarvi è il Banh xeo, una pietanza originaria del sud del Vietnam, una frittellina di farina di riso, latte di cocco e curcuma. Viene farcita con germogli di soia e carne o pesce. Servita fritta e contornata di varie erbe aromatiche fresche. Stappate una bottiglia di Filagnotti di Cascina degli ulivi, un cortese dalla mineralità ferrosa bilanciato alla perfezione dalla grassezza, sapido e lunghissimo, e preparatevi per questo viaggio esotico.
Alcune volte tornando la sera a casa tutto ciò che desideriamo è la compagnia dei nostri cari, la tranquillità delle mura domestiche e il sentirci coccolati per una sera, grazie al cielo esiste l’asporto!