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I vini per l'aperitivo

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I vini per l'aperitivo

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Tutti i trucchi per trasformare una cena in un lungo aperitivo che vi solleverà dalla fatica di cucinare tutto il giorno, sorprendendo comunque i vostri ospiti e spaziando tra vini freschi, gioiosi e per tutti i palati.

Quante volte vi è capitato di invitare gli amici a cena e svegliarsi la mattina dopo stanchi e svogliati, ma con il lavandino pieno di piatti e pentole da lavare? Oppure ancora di ritrovarsi all’ultimo minuto senza idee e col frigorifero semivuoto? Una soluzione esiste, specialmente per questo periodo dell’anno con le giornate che si allungano, i primi caldi e i banchi dei mercati che si gonfiano di profumi e colori. Chiamatelo happy hour, aperitivo lungo, apericena o come preferite, il trucco sta tutto in preparazioni semplici e fresche, da mangiare con le mani a oltranza, dalle sei di pomeriggio fino a mezzanotte che faranno della serata un’esplosione di convivialità. Noi vi proponiamo qualche semplice idea, veloce ma irresistibile, e soprattutto ognuna da sposare al vino perfetto.

Lo saprete meglio di noi, i re degli aperitivi all’italiana sono formaggi e salumi: tempo di preparazione zero, buoni da perderci la testa, se attentamente selezionati, e di varietà pressoché infinita, tanto che mettersi a dar consigli sui vini è sostanzialmente inutile. Dedicheremo un articolo ad hoc per entrambe le categorie.

Addobbate la tavola con verdure crude tagliate a listarelle da pucciare in olio sale e pepe. Pane e grissini sono un must, sia per le classiche bruschette aglio e pomodoro, sia per ottimi crostoni a base burrata da completare a propria discrezione con un’acciuga o cime di rapa ripassate in padella. Da accostare a un bianco che racchiuda nel sorso lo stesso senso di mediterraneità, come l’Aorivola de I Cacciagalli per i più tradizionalisti, o con un bicchiere di Asyrtico di Ariousios se siete in vena di sperimentazione.

Se poi volete dare un’aria esotica al vostro aperitivo, potete sbizzarirvi con salse e creme da spalmare, c’è solo da decidere verso quale direzione spostarsi. Se volete fare un viaggio verso Oriente, l’hummus di ceci non potrà mancare, in compagnia di una bollicina che sappia dare una sferzata di freschezza in bocca come un H Bianco Frizzante Sur Lies di Castello di Lispida. Se invece avete intenzione di andare verso il centro America, una guacamole con pomodorini e cipolla cruda farà letteralmente impazzire i vostri ospiti, specialmente se abbinata con un vino che sia un’esplosione di profumi, ma agile e dissetante, come il Tout Naturallement Rosé di Beck-Hartweg o l’Espoir du Bulles de Les Vins Pirouettes & Christian Binner.

Immancabili e sempre buonissime, tutte le quiches con le verdure di stagione, dalle zucchine ancora con i fiori (non buttateli, sono buonissimi e danno un tocco di consistenza in più), alle bietole, ai peperoni, mischiati con ricotta fresca, parmigiano e una punta di noce moscata, o ancora con le primissime melanzane, pomodorini e mozzarella a fare una simil-parmigiana. Se invece delle torte salate ne avete piene le tasche, fate una tortilla di patatas alla spagnola, nient’altro che una frittata di patate alta e dal cuore morbido, da leccarsi i baffi e le dita! Anche in questo caso cercate vini glou-glou, freschi e beverini, di quelli che tirati fuori dal frigo non fanno in tempo a scaldarsi perché finiscono prima, dai bianchi con qualche bolla come l’Arcese di Bera, ai rosati di mare come il Marinetto di Sergio Arcuri, fino ai rossi estivi come il gustoso Lezèr di Foradori.

Se avete un po’ di dimestichezza coi fornelli, potete lanciarvi anche su qualche frittura spaziando lungo tutta Italia, dalle olive all’ascolana, alla mozzarella in carrozza, fino alla panissa ligure o alle panelle siciliane, entrambe a base di farina di ceci. L’unica accortezza di cui dovete tener conto è di portarle in tavola una volta spento il fuoco, altrimenti i vostri amici ne faranno razzia prima ancora che possiate anche solo assaggiarle. Nei fritti vige la regola dell’uno tira l’altro, cercate quindi anche nei vini una beva spiazzante, portando in tavola un Riesling Weelfel di Wimmer-Czerny se siete amanti dei vini dritti e decisi che non guardano in faccia nessuno o un Er Giancu di Possa se cercate più sale ed erbe aromatiche.

Chi invece ha una dote nel collezionare in frigo avanzi di ogni tipo, deve puntare dritto sulle polpette. Tritate tutto e aggiungete volume con pangrattato, patate bollite e uova e sapore con parmigiano e un trito d’aglio e prezzemolo. Un ultimo passaggio facendole rotolare nel pangrattato e infornatele su una teglia oliata. Sarà la perla finale da presentare quando fuori è già buio e si è alzato un po’ di venticello, per poter approcciare qualche rosso con un po’ più di struttura come il Rosso chiantigiano di Buondonno o un Crno di Slavcek che vi porterà a respirare l’aria delle vecchie osterie slovene.

E il dolce? Beh, almeno quello fatelo portare ai vostri ospiti.

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