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Ceci n’est pas un articolo di abbinamenti sul vino e i ceci

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Ceci n’est pas un articolo di abbinamenti sul vino e i ceci

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Ricette semplici e gustose con i ceci e i migliori abbinamenti dei vini degli Agricoltori Artigiani Artisti. Dalle ricette tradizionali fino al Medio-Oriente.

I legumi salveranno il mondo. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Ribattezzati dalla Fao i “nutrienti per il futuro sostenibile”, amati dai vignaioli e agricoltori di tutto il mondo per le loro funzioni azotofissatrici che permettono di concimare i terreni naturalmente. I legumi non sono soltanto una moda green con cui riempire i carrelli della spesa, ma anzi, il simbolo del profondo legame con le campagne della nostra penisola. Il cibo del futuro infatti viene dal passato, dalle campagne e dalla tradizione contadina di tutto il mondo. Tra le prime colture addomesticate dall’età del bronzo, i ceci hanno viaggiato senza sosta passando tra le culle dei più grandi imperi della storia: Antico Egitto, Magna Grecia e Impero Romano. E così questo piccolo seme è diventato ingrediente versatile in cucina, passando dalle ricette tradizionali ai piatti dal sapor medio-orientale. Quale modo migliore esiste per distrarsi dalle giornate che si accorciano e si scuriscono se non dedicandosi alla preparazione di ricette diverse giocando con i vari abbinamenti? Voi pensate agli ingredienti, il vino lo portiamo noi!

Chana Masala

In questa ricetta puntiamo tutto sul calore e i profumi delle spezie dell’India e del Pakistan con il Chana masala, un piatto originario dalla regione del Punjab, a cavallo tra i due stati. Questa zuppa di ceci speziata e piccante è capace di spezzare la monotonia dei cieli più grigi, è veloce e la preparazione è semplicissima: basta stufare i ceci con cipolle e salsa di pomodoro. Per le spezie utilizzate il tipico garam masala, a cui aggiungere zenzero e, per i più coraggiosi, peperoncino. Servite il Chana masala accompagnato con del riso o dai tipici Naan. Cosa versare a questo punto nel calice? Ricercate vitigni più morbidi e aromatici, che bilancino le spezie ed il piccante, o vini che portano nel calice sentori di frutta secca e dolcezza. Mnimi di Valdisole è una favorita macerata con una vena ossidativa, viene dal Piemonte ma strizza l’occhio allo Jura. Se ricercate invece un rosso l’Haru Rouge del Domaine Milan è la scelta giusta, un rosso leggero provenzale, dal frutto tondo e morbido che saprà integrarsi con le spezie.

Hummus

L’Hummus è una salsa Medio-orientale dove il gusto dei ceci si completa con il sapore deciso della Tahina, la salsa a base di semi di sesamo, e insieme a olio, aglio, limone e alla dolcezza della paprika dà vita a una preparazione facile e versatile. Potete utilizzarla per tuffarci bastoncini di verdure crude, o come salsa di accompagnamento a diversi piatti come lo shawarma, i piatti libanesi tabouleh e fataver, o nella cucina israeliana con il manzo speziato bassar in abbinamento al mix di spezie za’atar. Affiancate all’hummus un vino fresco ed elegante: scegliendo tra il Terralba Special Edition di Castello di Lispida, un friulano macerato signorile, minerale e agile, o il Belo di Slavcek, un blend di vari vitigni bianchi, sincero, diretto e versatile a tavola.

Falafel

I famosi Falafel, amati dai vegani e non di tutto il mondo, sono gustose polpette a base di ceci. Se tutti concordano sulla bontà dei falafel, quando si parla della ricetta i dibattiti si accendono: chi li fa solo con i ceci nella versione marocchina, chi aggiunge anche i fagioli o le fave, chi mette la cipolla, il prezzemolo e il cumino. Le varianti sono infinite ma su una cosa tutti concordano: l’assenza della carne. Preparate come accompagnamento una salsina, altrimenti potrebbero risultare un po' secchi, che sia l’hummus o anche una salsa yogurt per dare un po' di freschezza. Anche la cottura è motivo di dibattito tra fritto e al forno, ma almeno per il vino non c’è bisogno di discutere: nel primo caso optate per una bolla per sgrassare, Il Viktorija Spumante Brut Nature di Slavcek, è un metodo classico sloveno elegante, beverino e dalla trama salata, se invece avete preferito la cottura al forno la bottiglia da prendere in cantina è il Grüner Veltliner Reserve Trocken Felser Berg di Wimmer-Czerny: un bianco di profondità, dal sorso lungo e rotondo che sprigiona un profumo di erbe e spezie che ben accompagneranno il piatto.

Farinata

A Genova la chiamiamo farinata, in Toscana diventa cecina, ma il piatto non cambia: è un sottilissimo strato di pastella di farina di ceci, cotta a legna in specifiche teglie rotonde di rame. Da mangiare durante una passeggiata, come antipasto o durante l’aperitivo, l’importante è che lo spessore sia sottilissimo e che in cottura si sia formata una croccante crosticina. Gli ingredienti sono soltanto tre: acqua, olio e farina di ceci, ma il segreto per la farinata perfetta è la temperatura del forno. È un piatto perfetto da presentare ad un aperitivo con gli amici, ancora tiepida e croccante, il vino da stappare per l’occasione? Aperitivo, amici e baldoria dietro l’angolo urlano a gran voce soltanto: Danger 380 Volts di Milan Nestarec! Un rifermentato sfrontato, ma fine e tagliente, agile e profumato in tutto lo stile del produttore ceco più rock’n’roll. Se invece volete sentirvi a tutti gli effetti in Liguria dovete optare per una bianchetta genovese, il Kin(g)tantino Fu**ing White Wine di La Ricolla, da uve di bianchetta e vermentino, è un macerato di grande beva e sale che parla con la cadenza ligure.

Panissa, panelle

Con la farina di ceci noi liguri non facciamo solo la farinata ma anche la panissa, a Palermo le chiamano panelle, ma la sostanza non cambia: farina di ceci, acqua e sale cotti a fuoco dolce finché non si addensa. Poi nel tegame in forno, tagliata a listarelle, e infine tuffata nell’olio bollente pronta per entrare nel cono dei fritti, o dentro il panino tagliato a metà. Ma la panissa può anche essere anche fatta comodamente a casa per stupire gli ospiti, in questo caso portate in tavola il Cinque Terre Anfora di Possa un bianco profumato e sapido come il mare di Riomaggiore che guardano le vigne. Per la seconda proposta ci spostiamo più in basso sullo stivale, siamo in Campania nell’azienda biodinamica i Cacciagalli e il vino è l' Aorivola, una falanghina snella, ricca e partenopea.

Pasta ceci e cozze

Sempre dalla tradizione partenopea arriva l’ultima ricetta, buonissima e capace di stregare tutti i commensali. Il segreto per la perfetta pasta ceci e cozze è amalgamare perfettamente gli ingredienti, come? Tenendo da parte l’acqua rilasciata dalle cozze, unita a fine cottura dei ceci e dei pomodori, insieme alle cozze e alla pasta, darà una cremina sapida e densa. La ricetta originale vede l’utilizzo di vari formati di pasta, un vero e proprio piatto svuota dispensa, in cui inserire tutti i rimasugli di pasta che albergano negli sportelli della cucina. Aprite una bottiglia di Greco de L’archetipo, fresco e profumato, il cui finale salmastro andrà a riprendere alla perfezione il piatto. Ma la scelta non deve per forza puntare su un bianco, provate con il Cappuccetto rosa di Podere Le Ripi un rosato fresco e floreale, caratterizzato da eleganza e precisione. Un fuori classe con il pedigree di Montalcino, ma con il lato divertente e giovane dei ragazzi di Le Ripi.

Le ricette con i ceci sono tantissime e dopo aver posto così tanta attenzione ai vini è giusto pensare anche agli ingredienti, nella Dispensa degli Agricoltori Artigiani Artisti trovate infatti i ceci piccini di Pacina, uno dei simboli della policoltura che la famiglia Tiezzi- Borsa manda avanti. Provateli anche tostati in forno come snack, oppure seguite la ricetta di Federico Francesco Ferrero!

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